Ciao Fabio,
ho letto il post sui messaggi whatsapp che hai raccolto in relazione allo yoga online, nel periodo del lockdown e mi è venuta l’ispirazione per condividere una cosa in cui lo yoga mi è stato di aiuto.
L’anno scorso, in una lezione, dopo la pratica di asana, abbiamo fatto il rilassamento e una visualizzazione della mongolfiera. Ti ricordi? Bisognava caricare qualcosa di cui volevamo sbarazzarci sulla mongolfiera, poi scendere, sciogliere la corda e rimanere sul prato a guardare la mongolfiera che si alzava e superava gli alberi e si alzava verso il cielo, portando via lontano questa cosa, questa persona, questa situazione, questo problema che diventava sempre più piccolo, sempre più lontano, fino a diventare un puntino nel cielo e poi sparire.. Ecco io, durante quella visualizzazione, avevo caricato sulla mongolfiera questo problema: mia suocera vive nell’appartamento di fronte e ha una malattia degenerativa, non è più in grado di badare a se stessa, sragiona.. è capitato più di una volta di essere chiamati al telefono, mentre ero al lavoro, perché era stata trovata in stato confusionale nella piazza del paese, una volta era caduta a terra.. Una situazione davvero difficile con la quale siamo costretti a confrontarci ogni giorno e condiziona la vita e l’atmosfera in casa mia, che abbiamo iniziato a ospitarla sempre di più spesso nei nostri spazi.
Sulla mongolfiera ho messo questo problema (non mia suocera!) perché la soluzione a mio avviso c’era e la soluzione passava nel farci aiutare, non potevamo più gestire tutto da soli. Ma mio marito non era lucido nell’affrontare obiettivamente la situazione e nel discutere soluzioni. Era terrorizzato da prendere decisioni che avrebbero potuto essere viste come un segno di mancanza di interesse e di affetto verso la mamma. E allora io ho cominciato a stare il più possibile lontano da casa. Ogni scusa era buona, anche frequentare un corso di yoga.
Questa è la ragione che mi ha portato a iscrivermi a yoga.
Ovviamente non mi aspettavo che lo yoga avesse un impatto diretto sul mio problema, che anzi, guardando le cose dall’esterno, è peggiorato, si è aggravato, nel senso che dopo pochi mesi anche mia madre ha avuto bisogno di assistenza.
Tra lavoro, famiglia (con un figlio adolescente) e assistenza a madre e suocera non avevo più tempo ed energia. Ed ero anche negativa..
Perché c’è una grande differenza rispetto a quando si cresce un figlio, anche quella è una cosa che ti chiede di essere presente per una persona che non è autosufficiente, ma le prospettive sono completamente diverse. Pur essendo una avventura tutt’altro che facile, sotto sotto tu sai che quella è una situazione temporanea, perché poi il figlio crescerà e spiccherà il volo.. invece la cosa che mi buttava giù, riguardo mia madre e mia suocera, era che tutto quello sforzo non avrebbe portato a niente, mi era così chiaro ed era così spaventoso il fatto che con i nostri genitori, la loro condizione poteva solo peggiorare.
Eppure lo yoga mi ha aiutato. Mi sono accorta che durante le lezioni trovavo via via più serenità, più calma, e un respiro meno affannato. Immergermi nella pratica mi consentiva di “staccare”, di liberare la testa dai pensieri e dalle emozioni legate alla situazione che avevo a casa.
Questo è stato l’aiuto più diretto, immediato e riconoscibile che mi ha offerto lo yoga.
Ma ce ne è stato un altro.
Ho imparato semplicemente a reagire in modo diverso a quello che stava accadendo a mia suocera e a mia madre, ad arrabbiarmi di meno, ad essere più paziente, a parlare con maggiore disponibilità con mio marito. Alla fine anche lui ha fatto i suoi passi e abbiamo trovato una soluzione.
Ho cambiato il mio atteggiamento verso il problema e in questo lo yoga mi è stato di aiuto.
Credo che sia quello che chiamano “accettazione”. Arrendersi davanti a una situazione che non hai il potere di cambiare. Funziona.
Vorrei scriverti altre cose, altri benefici che mi ha dato la pratica, ma per il momento mi fermo qui.
Paola
Photo credit: Jean Beaufort