La traduzione dal sanscrito suonerebbe come “posizione di allungamento della parte orientale”. Gli antichi yogi hanno chiamato purva (cioè “est”; “oriente”) la parte frontale del corpo, poiché tradizionalmente la pratica del mattino si eseguiva con lo sguardo rivolto verso il sole nascente.
E’ la posizione dell’asse rovesciata o asse verso l’alto, perché – esattamente come nella posizione dell’asse – si va nella direzione di formare, lo stesso grande allineamento, questa lunga linea retta che parte dalle spalle per arrivare fino ai piedi. A differenza della posizione dell’asse, però, il viso è rivolto verso l’alto.
entrare nella posizione
Si parte dalla posizione seduta, con le gambe distese verso l’avanti. Le mani vanno posizionate dietro le anche, con le dita dirette verso i glutei.
Sull’inspiro si solleva il bacino verso l’alto, il più possibile. Il movimento del bacino è aiutato da un addome attivo e supportato dalle cosce che spingono verso l’alto.
Le piante dei piedi sono, possibilmente, a terra.
Il mento è rientrato.
Le mani, nella posizione finale, si trovano sotto le spalle.
Partendo dalla solidità delle scapole, si cerca di sollevare il torace verso l’alto.
La testa può essere abbandonata all’indietro, ma se non è possibile, la testa può essere tenuta verso l’alto, con il mento rientrato.
Varianti
Se la posizione è troppo intensa, meglio piegare una gamba e mantienere a terra la pianta del piede oppure piegare entrambe le gambe.
Benefici
Purvottanasana allunga la parte davanti delle spalle, del torace e delle caviglie. Rafforza le braccia, l’addome, le gambe e la schiena. è la contro-posizione ideale di Chaturanga Dandasana.