Ciao Fabio,
ecco quello che mi è capitato lo scorso anno, il 22 dicembre 2017.
Si trattava dell’ultimo giorno di scuola di mio figlio prima delle vacanze e dopo il saggio di Natale rincasai da sola e andai a stendermi sul divano, per riposare un pò.
Quando mi alzai, tutto iniziò a ruotare intorno a me, come se stessi girando su me stessa, come si faceva da bambini che poi ti fermavi e tutto continuava a girare.. ecco era quella la sensazione.. Mi sentii come in un vortice e caddi a terra.
Ero cosciente. Ero a terra e rimanevo lì, distesa sul pavimento perché qualunque movimento – anche il minimo movimento della testa mi dava le vertigini, mi lasciava disorientata, mi faceva stare male.
Non mi era mai accaduto niente del genere. Ero spaventata. Sono rimasta lì a terra, immobile, per diversi minuti. Ero sveglia, cosciente, vigile, ma non riuscivo a muovermi, anzi non volevo muovermi.
Sapevo che mio marito e mio figlio sarebbero arrivati a casa di li a poco, ma ero spaventata e cominciavo a tremare per l’ansia. Non sapevo cosa mi stava succedendo e riuscivo a formulare solo le peggiori ipotesi e mi stavo lasciando andare a pensieri negativi e avevo paura.
In quella situazione, decisi di fare un tentativo, di cercare di muovermi non per sollevarmi in piedi, ma per andare seduta in una posizione di yoga.
Adesso mi viene quasi da ridere a raccontarlo. Ma, in quella situazione, spaventata e in preda ad un torrente di pensieri negativi, provai ad assumere una posizione di yoga. Ero convinta che lo yoga mi avrebbe aiutata. Non so perché scelsi Paschimottanasana, la posizione della pinza seduta, ma cominciai ad organizzarmi per assumere quella posizione.
Paschimottanasana è un piegamento verso l’avanti, partendo da una posizione seduta a terra con le gambe distese.
Per entrarci, dunque, dovevo passare da sdraiata alla posizione seduta. Potevo farcela, perché la difficoltà, avevo capito, riguardava lo stare in piedi.
Lentamente, dunque, passai dalla posizione sdraiata nella quale mi trovavo alla posizione seduta. Da qui poi mi abbandonai in un piegamento verso l’avanti, allungando le mani verso le caviglie.
Quando mi accorsi che ce l’avevo fatta ad entrare in quella posizione yoga, mi concentrai sulla respirazione.
Dopo poco tempo capii che ero più calma, perché il respiro era diventato più calmo, rilassato e regolare.
Quando mio marito e mio figlio rientrarono a casa mi trovarono in salotto, in quella posizione. Gli raccontai quello che era successo, sempre seduta a terra in Paschimottanasana e mio marito chiamò al telefono la guardia medica che dopo una indagine mi tranquillizzò su quel che era accaduto.
Credo che la scelta di praticare yoga, in quel momento di panico nel quale non sapevo che cosa mi stesse accadendo, ecco credo che fare questa posizione di yoga mi abbia in qualche modo aiutata, impedendo alla mia mente di vedere tutto nero, togliendomi il respiro affannoso, regalandomi un po’ di calma e di serenità in quella situazione di profondo disagio.
Certo, poi tutto si è risolto: si trattava di una labirintite.
Ho seguito le cure prescritte dai medici ma sono tornata ancora più e più volte a praticare Paschimottanasana, perché sentivo che mi aiutava a trovare sollievo dai sintomi di questa fastidiosa forma di otite (vertigine, mancanza di equilibrio e ansia).
Annalisa